MISURE : 2.00 X 1.50 circa
CURIOSITÅ: Tappeto Persiano anche Bakhtyar, Bakhtyar. Denominazione dei Tappeti prodotti dall’omonima popolazione, in passato ricco clan nomade della confederazione Lori, insediata nella parte centrale del massiccio degli Zagros, con quartieri invernali nel cuore dell’Iran, vicino ad Isfahan e quartieri estivi a sudovest della città, nel Chahar Mahal. Fin dall’inizio dell’Ottocento tuttavia le tribù Bakhtiari abbandonarono il tradizionale nomadismo per insediarsi stabilmente nei loro possedimenti del Chahar Mahal, dove si sovrapposero alle popolazioni locali di ceppo turco o Armeno tan to che in breve tempo si trasformò in un distretto Bakhtiari. La sedentarizzazione e l’influenza delle popazioni vicine diedero un forte impulso alla produzione tessile, prima della metà del XIXsecolo piuttosto limitata. Dopo il 1850 si adottarono nuove tecniche e modelli decorativi più raffinati e oggi la produzione tessile dei Bakhtiari del Chahar Mahal è caratterizzata da coloratissime decorazioni floreali messe in risalto dall’uso di profili scuri. Le decorazioni sono diverse in relazioni ai diversi centri produttivi, accanto ad attraenti impianti a medaglione, troviamo disegni a preghiera con alberi popolati di uccelli al centro del mihrab e sopratutto impianti a giardino. I Bakhtiari più fini e più antichi sono detti “bibibaf”, cioè annodati da o per la Bibi, la moglie del Khan per evidenziarne il prestigio.
MISURE : 2.00 X 1.50 circa
CURIOSITÅ: Tappeto Persiano anche Bakhtyar, Bakhtyar. Denominazione dei Tappeti prodotti dall’omonima popolazione, in passato ricco clan nomade della confederazione Lori, insediata nella parte centrale del massiccio degli Zagros, con quartieri invernali nel cuore dell’Iran, vicino ad Isfahan e quartieri estivi a sudovest della città, nel Chahar Mahal. Fin dall’inizio dell’Ottocento tuttavia le tribù Bakhtiari abbandonarono il tradizionale nomadismo per insediarsi stabilmente nei loro possedimenti del Chahar Mahal, dove si sovrapposero alle popolazioni locali di ceppo turco o Armeno tan to che in breve tempo si trasformò in un distretto Bakhtiari. La sedentarizzazione e l’influenza delle popazioni vicine diedero un forte impulso alla produzione tessile, prima della metà del XIXsecolo piuttosto limitata. Dopo il 1850 si adottarono nuove tecniche e modelli decorativi più raffinati e oggi la produzione tessile dei Bakhtiari del Chahar Mahal è caratterizzata da coloratissime decorazioni floreali messe in risalto dall’uso di profili scuri. Le decorazioni sono diverse in relazioni ai diversi centri produttivi, accanto ad attraenti impianti a medaglione, troviamo disegni a preghiera con alberi popolati di uccelli al centro del mihrab e sopratutto impianti a giardino. I Bakhtiari più fini e più antichi sono detti “bibibaf”, cioè annodati da o per la Bibi, la moglie del Khan per evidenziarne il prestigio.